“Salvare la pelle” è un modo di dire molto comune, che ci ricorda però un dato essenziale: la pelle è la Vita! Talora lo diamo per scontato, ma vale forse la pena riflettere sull’importanza di questo nostro “organo”. Intanto il nome stesso ci suggerisce già qualcosa: Cute deriva infatti dalla stessa radice linguistica (sku) dalla quale nasce, ad esempio, il termine scudo.
Qualcosa quindi che ricopre e protegge da agenti esterni sia organici (virus e batteri) che fisici (radiazioni solari dannose). Ma… la nostra pelle è una struttura molto sofisticata perché è ambivalente: da un lato ci protegge dall’esterno, ma nel contempo ci garantisce la possibilità di entrare in con-tatto col mondo e i nostri simili. È un po’ il nostro mezzo di comunicazione.
Esprime la nostra emozione col rossore della timidezza; ci fa sentire subito “a pelle” se qualcuno non ci è particolarmente simpatico; oppure al contrario il nostro miglior amico diventa un “amico per la pelle”, Insomma tutto questo ci fa capire l’importanza della nostra superficie, che va protetta in modo specifico proprio perché è una struttura essenziale per la nostra vita.
Prendersi cura di sé, allora, significa soprattutto essere consapevoli che tramite i nostri sensi e le nostre percezioni noi costruiamo il nostro mondo, e le nostre relazioni, a loro volta, ci costituiscono come persone. Noi non ABBIAMO un corpo, noi SIAMO un corpo! Ecco perché la cura di sé, e soprattutto la cura della nostra pelle diventa un fattore primario di ben-essere.