In questa fascia d’età si parla di fase prelinguistica, durante la quale il bambino acquisisce i “prerequisiti linguistici”; questa non è una fase intenzionale, ma il bambino riceve continuamente dei feedback da parte dei suoi caregiver che gli consentono di comprendere il significato comunicativo di certi comportamenti e parole.
Le fasi mensili
Il pianto è in assoluto lo strumento comunicativo che il piccolo conosce, per esprimere fame, sete, sonno, bisogno di contatto, dolori e fastidi. Dai 3 mesi in poi il piccolo impara ad ascoltare i suoni con attenzione, è quindi attivo nella comprensione ed ascolta i propri suoni: è proprio per questo che spesso si assiste ad eventi di acuti e vocalizzi particolari del piccolo: si sta sperimentando e ascoltando la propria voce.
Tra i 4 e i 6 mesi il piccolo ha l’intenzionalità di mantenere l’attenzione su persone, eventi, oggetti, suoni particolari ecc. Questo processo agevola il canale comunicativo con chi si occupa di lui durante la giornata…e anche la notte!
Tra i 6 e gli 8 mesi compare la lallazione nella quale il bambino ripete delle sequenze di sillabe come TA-TA, LA-LA, MA-MA, PA-PPA. Intorno ai 9 mesi questa lallazione si fa più articolata e compaiono vocalizzi come MA-BA, BA-BI, MA-DA.
Anche in questa fase, il piccolo si diverte a produrre questi suoni e ad ascoltarsi. A partire dai 9 mesi inizia anche l’intenzione comunicativa, nella quale il bambino è consapevole della sua forza comunicativa e gli effetti che hanno le sue produzioni negli adulti di riferimento.
Tra gli 8 e i 12 mesi inizia la vera comprensione delle parole e i primi gesti deittici che usa per attirare l’attenzione dell’adulto e indicare ciò che desidera, oppure mostrare o dare un oggetto all’adulto.
Le attività
Le filastrocche Lo sviluppo del linguaggio inizia proprio con l’ascolto e il riconoscimento di suoni diversi. Il bambino ama sentirvi parlare, soprattutto se in rima.
Questo gioco stimola molto il linguaggio e se, mentre cantate le canzoncine, effettuate anche dei movimenti a tempo, andrete a stimolare anche l’area senso-motoria. Utilizzate anche dei libretti, in commercio ne esistono davvero di ogni tipo!
Privilegiate quelli sensoriali e soprattutto in rima, con poche e semplici parole. Ascolto della musica Affinchè il bambino riesca a riconoscere e a classificare meglio i diversi suoni e quindi ad avere un maggior bagaglio di base per poi provare ad imitare i suoni interiorizzati, provate ogni tanto a mettere un sottofondo musicale durante la giornata.
Da evitare in assoluto le classiche canzoncine per bambini, spesso monotone, con uno schema musicale sempre uguale e spesso troppo “rumorose”. Alternate quindi diversi stili musicali, preferendo la musica classica, il jazz, il rock e i suoni della natura. Inutile dire che potete benissimo proporre l’ascolto del vostro cantante preferito!
Ne gioverete anche voi! Se questa proposta viene arricchita con un ballo a ritmo mentre tenente il piccolo in braccio, l’esperienza sarà ancora più significativa! Comunicare col bambino Sembra scontato, ma non è così! Abituate il vostro bambino a ricevere informazioni e spiegazioni di tutto ciò che fate con lui.
Per esempio: “Adesso cambiamo il pannolino. Ecco, togliamo i pantaloni, slacciamo il body, togliamo il pannolino sporco e puliamo per bene tutto…” Questo atteggiamento non solo stimolerà il piccolo al linguaggio, ma lo abituerete ad essere preso in considerazione come Persona.