La pelle è l’organo che ci avvolge completamente ed è quindi il primo a stabilire, controllare e trasmettere i contatti con il mondo esterno.
L’importanza del suo ruolo è ormai comprovata: da semplice apparato tegumentario, come veniva definita negli anni ‘70 nei libri di anatomia, ha assunto il ruolo di organo dinamico, responsabile di proteggere l’organismo dagli insulti provenienti dal mondo circostante (fisici, chimici, biologici), mantenendo contemporaneamente l’omeostasi (equilibrio) termica e osmotica.
È il più grande organo del nostro corpo: nell’adulto ha una superficie media di circa 1,8 mq2e un peso pari al 16% di quello dell’intero organismo.
Il suo spessore varia in funzione dell’individuo, del sesso, dell’età e delle diverse regioni corporee ed è compreso tra 1,5 µ a50 µ.
Rispetto a quella dell’adulto, la pelle del neonato, seppure efficiente fin dai primi momenti di vita, è anatomicamente e funzionalmente diversa.
Lo sviluppo della pelle dall'embrione al neonato è organizzato in diverse fasi sia intra che extra uterine e quella di “maturazione” arriva fino al primo anno di vita del bambino.
Già dal 3° mese di gestazione, però, la cute del feto presenta una struttura simile a quella del neonato a termine e, dalla fine del secondo trimestre di gravidanza, è protetta da uno strato caseoso (vernice caseosa).
Questa vernice, che nella vecchia concezione veniva considerata come un semplice “lubrificante” in grado di favorire il transito del feto nel canale del parto, svolge in realtà molteplici funzioni: nella fase preparto funziona come “impermeabilizzante” e facilita la formazione dello strato corneo, durante il parto agisce come “lubrificante” e dopo il parto come antiossidante, regolatore della temperatura e antimicrobico.
Ecco perché è importante non toglierla, ma lasciare che si distacchi spontaneamente!! La nascita determina, in ogni caso, un’accelerazione dei processi maturativi della cute che si trova improvvisamente a dover affrontare il mondo esterno, abbandonando l’ambiente fluido, sterile e protetto quale quello uterino.
Lo spessore della cute del neonato e del bambino è inferiore di circa la metà di quella dell’adulto, sia perché è formata da un numero minore di strati sia perché lo spessore del corneo (strato più esterno) è più ridotto.
Il pH è leggermente più alto (6,0 -7,4 contro 5,0 – 5,5), i melanociti sono ancora immaturi (non esporre al sole diretto neonati e bambini in tenera età è quindi fondamentale!!), i solchi sono meno profondi e il film idrolipidico è poco sviluppato, così che appare più secca.
Le ghiandole sebacee dal 4° mese di vita vanno in letargo per riprendere la loro attività, grazie all’impulso ormonale, solo nella pubertà.
La superficie cutanea di un neonato (0.2 mq2), è circa 8 volte minore di quella di un adulto, mentre il suo peso (3 Kg) è circa 20 volte minore: ciò significa che il neonato ha un rapporto superficie cutanea/peso che è circa 3 volte maggiore di quello dell’adulto e pertanto la facilità di assorbimento percutaneo (in altre parole la facilità di penetrazione) è maggiore.
Ciò significa in generale che la pelle del neonato, ma anche del bambino in tenera età, è maggiormente esposta all’ambiente esterno e ha meno difese.
Per preservare questo “ecosistema” complesso e dinamico, diventa quindi importante utilizzare cosmetici specifici per l’infanzia, opportunamente formulati con ingredienti dall’alto profilo di sicurezza e ideali per rispettare il delicato equilibrio cutaneo.